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  BALESTRA ANTICA ITALIANA

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Coppia di Balestre
di proprietà di Alberto Borchiellini è il risultato dell’amore verso la propria terra di tutti coloro che hanno contribuito a realizzarla: dal costruttore, Marino Dell'Omarino,  al già citato proprietario e all’artista che l’ha disegnata e concepita: l’arma nobile di queste terre che da sola rappresenta secoli e secoli di storia, arte e tradizione, armonia, eleganza e potenza, libertà, indipendenza, pace e forza virile, è stata dedicata ad uno dei massimi figli della Città di Sansepolcro, LUCA PACIOLI, appunto, un uomo di ingegno assoluto che non ha ricevuto sempre i meriti e la memoria degni della sua scienza.  Questa balestra è di valore assoluto per gli ingegni che l’hanno concepita,  realizzata e voluta, e per l’amore che ne ha determinato il senso. 

 
 

Franco Alessandrini è senza dubbio un artista completo che partendo dalla pittura è arrivato alla scultura passando anche per la grafica e il mosaico. Il “personaggio” è peraltro oggetto di ricerca e studio. Il ricordo tangibile di pittore che a Sansepolcro in molti conservano, anche attraverso litografie o semplici copie su carta dei suoi dipinti, è quello di un realismo frantumato che la critica americana ha definito a suo tempo “vibrasive”, termine privo di una letterale traduzione ma pur sempre allusivo. Questo stile è rilevabile nei tanti quadri che riproducono i movimenti degli sbandieratori di Sansepolcro. La sua creatività è però in continua evoluzione e l’impegno profuso, specie in ultimo, nella realizzazione di opere scultoree è da considerare un passaggio pressoché naturale. In questo contesto, spiccano il monumento all’emigrante nel vecchio porto di New Orleans, la fontana con Cristoforo Colombo, quella realizzata per l’azienda Aboca con il caduceo degli speziali e, sempre a Sansepolcro, la statua di Luca Pacioli eretta per il 500enario della “Summa” e il San Francesco che osserva la vallata dal convento di Montecasale, non dimenticando – ancora a New Orleans – il mosaico bizantino in tessere di vetro commissionatogli per l’arredo del centro convegni e – di nuovo a Sansepolcro – la tela della Crocifissione nella vecchia chiesa di Santa Maria al Melello.

 
 

Nato a Borgo S. Sepolcro verso la metà del 1400 Fra’ Luca Pacioli, fu senza dubbio tra i maggiori matematici dell’epoca rinascimentale.Cresciuto sotto la guida di maestri di valore universale, tra i quali spicca il sommo matematico Piero della Francesca, Luca Pacioli ancor prima di indossare l’abito talare si dedicò con attenzione sia al mondo degli affari e dei negozi che alle tecniche della matematica e dell’architettura. Grazie alla frequentazione dei grandi gruppi mercantili e commerciali a Venezia, Milano, Perugia Luca Pacioli acquisì oltre a competenze scientifiche approcci pragmatici relativamente alle discipline matematiche e contabili inculcategli sia da Piero della Francesca che, nel periodo romano (1470), da Leon Battista Alberti.  Dopo aver viaggiato per varie città italiane e aver iniziato nei primi atenei di Urbino, Roma e Napoli Fra Pacioli dà alle stampe il suo capolavoro: la Summa.
Nel 1494 la Summa era interamente stampata dall’editore e amico Paganino de’ Paganini.
Della “Summa de Artithmetica Proporzioni et Proportionalità” ovviamente lo studioso di ragioneria dedicherà attenzione alla parte dedicata al “Tractatus Particularis de Computi set Scripturis”e al suo contenuto che assume particolare valenza storica e scientifica. La frequentazione di Leonardo avvenuta nel periodo milanese spinse Luca Pacioli a preparare la Divina Proporzione in cui il Maestro Da Vinci disegnò molte figure poliedriche destinate a raffigurare il volume stesso. Si spense a settant’anni dopo una vita interamente dedicata allo studio e alla preghiera.

 

 
  BALESTRA ANTICA ITALIANA

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